Tanti Comuni hanno aderito al sodalizio. Prossima iniziativa le carte di identità bilingui italiano – friulano
La carta di identità bilingue (italiano-friulano) è la prossima iniziativa dell’ACLiF, l’Assemblea della Comunità Linguistica Friulana che nel prossimo autunno organizzerà un convegno in cui verranno chiamati a parlare, a proposito della loro esperienza in merito, amministratori ed operatori culturali delle zone dello Stato italiano dove vivono altre minoranze linguistiche Un altro tassello per la costruzione e la trasmissione dell’identità del popolo friulano anche da un punto di vista della pubblica amministrazione, come prevede del resto la legge italiana 482 del 1999. L’iniziativa viene proposta nell’anno in cui l’ACLiF ha visto un vero boom di adesioni con 7 Comuni che sono entrati a far parte dell’Assemblea dall’inizio del 2021. Risultato della riforma degli enti locali che bloccava tecnicamente le adesioni all’Assemblea, ma anche delle iniziative organizzate dal presidente Markus Maurmair supportato dal Consiglio direttivo dell’ACLiF. “La riforma degli enti locali voluta dall’assessore Roberti ha di fatto sganciato l’ACLiF dalle UTI e permesso anche ai Comuni che avevano in piedi un ricorso contro la legge istitutiva delle Unioni Intercomunali di aderire all’ACLiF senza preoccuparsi di possibili risvolti giuridico-amministrativi, visto che UTI e ACLiF sono state istituite con la medesima legge e l’adesione all’Assemblea poteva pregiudicare l’esito del ricorso” spiega Maurmair.
Il dissolvimento di questo intoppo non sarebbe però da solo sufficiente a spiegare il boom di interesse per l’ACLiF, vista sempre di più come un motore di promozione dell’identità friulana: “Attendiamo ancora un paio di adesioni e poi in molti Comuni partirà l’utilizzo della segreteria telefonica bilingue, italiano – friulano che abbiamo realizzato in collaborazione con Onde Furlane – anticipa il presidente dell’ACLiF – inoltre registriamo il successo del telegiornale in friulano in onda su Telefriuli, partito con uno spazio di 5 minuti ha già raddoppiato la durata media perché tanti Comuni friulanofoni si rivolgono alla redazione dell’emittente per chiedere spazio informativo in marilenghe su iniziative e problematiche. Come ACLiF siamo convinti che attraverso i mezzi di comunicazione e in particolare parlando di ciò che interessa alla gente nella sua madrelingua si tuteli e si promuova la cultura friulana”.
E il friulano in RAI? “Sono due discorsi paralleli, noi speriamo che il telegiornale su Telefriuli continui e si allarghi e magari anche altre emittenti che ne seguano il modello, nel contempo lavoriamo per ottenere per la minoranza friulana ciò che altri hanno già all’interno del servizio radiotelevisivo pubblico arrivando allo stesso livello di ciò che ha attualmente la comunità slovena” afferma Maurmair.
Per l’adesione di nuovi Comuni l’ACLiF attende l’esito delle elezioni amministrative (Maurmair punta da tempo all’adesione di Pordenone dove l’affermazione dell’identità friulana trova molte opposizioni) ma già ora l’Assemblea della Comunità Linguistica Friulana è un interlocutore forte per ciò che concerne il sostegno dell’identità friulana: ARLeF ed enti pubblici organizzatori hanno chiesto al sodalizio di promuovere la presenza dei sindaci dei Comuni aderenti alla prossima festa della Patrie dal Friûl in programma il 12 settembre prossimo a Udine durante Friuli Doc.