Convegno ACLiF su RAI e lingue minoritarie – 13 marzo ore 10.30. Il convegno sul friulano in RAI diventa un caso nazionale

da | Mar 11, 2021

Udine, 11 marzo 2021 – Cresce e assume interessa nazionale il convegno sulle trasmissioni RAI in friulano, in programma sabato 13 marzo alle 10.30 (diretta Facebook @aclifit). L’iniziativa organizzata dall’ ACLiF, Assemblea di Comunità Linguistica Friulana, ha infatti richiamato nuove adesioni di rilievo. Alla già importante lista di ospiti, hanno chiesto di partecipare anche il direttore della sede RAI della Val d’Aosta Severino Zampaglione e il presidente di Confindustria radio televisione Francesco Siddi, già consigliere di amministrazione della RAI e componente del Corerat della Sardegna.

Il futuro della programmazione RAI in Friuli, basato su una convenzione che dovrà essere rivista e rinnovata fra poco più di 50 giorni, interessa infatti specularmente anche le altre minoranze linguistiche, soprattutto quelle francese e patois della Valle d’Aosta, la cui convenzione è pure prossima alla scadenza. Ma l’interesse è alto anche per i sardi e i ladini, come pure per tedeschi e sloveni. Il Friuli potrebbe in qualche modo diventare una specie di laboratorio sperimentale per una nuova impostazione dell’attività radiotelevisiva. Tra l’altro al convegno saranno presenti proprio i due soggetti che concretamente dovranno mettere a punto la nuova convenzione: il capo del dipartimento editoria Sepe, che rappresenta il Governo, e il dirigente della RAI Luppi.

Il convegno che sarà moderato dal presidente ACLiF Markus Maurmair e dalla consigliera Ornella Comuzzo, vede la partecipazione di giornalisti e dirigenti RAI delle varie parti d’Italia. Oltre ai già nominati Zampaglione (Valle d’Aosta) e Sepe (Sardegna), interverranno il direttore della sede RAI di Trieste Guido Corso, e la responsabile della struttura programmi in lingua slovena Martina Repinc, il direttore della sede RAI di Bolzano Vittorio Longati e il caporedattore del Tg in lingua ladina Stefan Pescollderungg. I vertici RAI saranno presenti con il direttore delle Relazioni istituzionali Stefano Luppi, mentre la voce dello Stato sarà portata da Ferruccio Sepe, capo Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Per la parte tecnica, interverranno la vicepresidente del Corecom FVG Antonella Eloisa Gatta e il direttore dell’ARLeF William Cisilino; mentre per la parte politica interverranno il presidente del Consiglio regionale Piero Mauro Zanin, l’assessore regionale Pierpaolo Roberti e il collega della Val d’Aosta assessore Luciano Caveri.

L’evento, patrocinato da RAI, Regione Friuli Venezia Giulia, ARLeF e Società Filologica Friulana, con la collaborazione del Corecom, sarà trasmesso in diretta streaming.

La videoconferenza potrà essere seguita in diretta su Facebook @aclifit, su Instagram Aclif e su Youtube, attraverso i siti internet www.aclif.it,  www.arlef.it,  www.filologjichefurlane.it, o direttamente dall’URL https://www.youtube.com/channel/UCixEGfu-cjORCkWfOj7LPnw.

Markus Maurmair, presidente ACLiF

Quello della televisione è un tema importante per l’autonomia della nostra Regione. Se in origine la nostra specialità è derivata dall’essere un luogo di confine a ridosso della cortina di ferro, oggi passa attraverso la tutela e valorizzazione delle minoranze linguistiche che sono presenti in Regione.

E non è una questione di poco conto, perché sappiamo che autonomia significa anche disporre di maggiori risorse finanziarie. E’ per questo motivo che nel 2014 la Regione ha approvato una norma che ha dato vita alle Comunità Lingusitiche, non solo quella friulana, ma anche quella germanica e slovena.

La televisione pubblica è un canale, pagato da tutti, che deve garantire un servizio di informazione e di cultura rivolto a tutti. In questa fase delicatissima, dove si prepara il rinnovo della convenzione tra Stato e Rai per le trasmissioni nella nostra Regione, per stimolare il confronto abbiamo organizzato un convegno di ampio respiro, dove mettere a confronto le esperienze delle varie parti d’Italia: non solo Friuli Venezia Giulia, dunque, ma anche Alto Adige, Valle d’Aosta e Sardegna.

Questa esperienza ci permetterà, spero, di rivendicare qualcosa di più di quella che è la programmazione attuale e di valorizzare anche la nostra autonomia.

Comunicato stampa