IL FRIULANO RINASCE: A 25 ANNI DALLA LEGGE 482

da | Dic 23, 2024

MOSAICI D’EUROPA HA RAGIONATO SU PASSATO E FUTURO DELLA TUTELA LINGUISTICA PARTENDO DA GORIZIA SERGON: “L’ACLIF PRONTA A SVOLGERE IL PROPRIO RUOLO”

La ricorrenza dei primi 25 anni dalla promulgazione della legge 482 del 1999 – che in Italia definì le “Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche-storiche” tra le quali anche la lingua friulana – è stata l’occasione per riflettere su quella che sarà l’azione di promozione e tutela del friulano per i prossimi 25 anni. É successo a Villa Russiz di Capriva del Friuli nel convegno “Il friulano rinasce”, inserito nel programma della rassegna  “Mosaici d’Europa” di Gorizia. Il ciclo di eventi, che si concluderà il 19 dicembre, è incentrato sul multiculturalismo e il plurilinguismo di una città in cui il friulano è stato nei secoli una lingua franca per chi era di madrelingua italiana, slovena, tedesca ed ebraica. 

La rassegna è stata organizzata dal Teatri Stabil Furlan con il supporto della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, della Fondazione Carigo e del Comune di Gorizia. Il tutto con la collaborazione organizzativa di Antonio Devetag mentre è stata promossa anche dall’ARLeF – Agenzia Regionale per la Lingua Friulana, dall’ACLiF Assemblea della Comunità Linguistica Friulana e in collaborazione con i Comuni di Cormons, Capriva del Friuli e Vila Vipolže, del Kulturni Dom di Gorizia, con la media partnership di Rai Fvg e TeleFriuli.

Daniele Sergon, presidente della stessa ACLiF, che riunisce 149 Comuni friulanofoni tra la nostra regione e il Veneto orientale, è intervenuto al convegno “Il friulano rinasce” insieme a Elena D’Orlando dell’Università degli studi di Udine e presidente della Commissione Paritetica Stato-Regione; Federico Vicario, presidente della Società Filologica Friulana; William Cisilino, direttore ARLeF; Lorenzo Zanon, presidente del Teatri Stabil Furlan. A rappresentare la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, con il suo intervento, il consigliere regionale Diego Bernardis. 

“I loro interventi – ha dichiarato Sergon – sono stati tutti di livello e hanno lasciato alcuni concetti davvero utili per capire sia quanto si è fatto finora per la promozione e tutela della lingua friulana sia quanto si dovrà fare da qui in poi. Innanzitutto che questa richiesta di tutela debba sempre più partire dal basso, dagli stessi parlanti che inquadrati come minoranza dalla legge 482 in realtà, qui sul territorio regionale sono di fatto una maggioranza. In tal senso proprio l’ACLiF può avere sempre più un ruolo fondamentale in quanto espressione diretta dei Comuni che la compongono, con le proprie scuole, associazioni e vita comunitaria incentrata anche sulla lingua friulana. In aggiunta l’identità friulana va fatta conoscere sempre più anche fuori dal Friuli: e anche qui l’ACLiF in quanto ente istituzionale riconosciuto può agire a fianco della Regione in tale missione, dialogando con gli enti delle altre minoranze. Infine, come suggerito dalla professoressa D’Orlando, il plurilinguismo del Friuli Venezia Giulia potrebbe essere incardinato ancora più in profondità nello Statuto regionale, con un aggiornamento che lo istituzionalizzi. È il plurilinguismo regionale il vero motivo per cui, in futuro, potremmo essere una Regione a statuto speciale, e valorizzare ancora di più l’autonomia su più funzioni amministrative. Uno spunto di riflessione che trova riscontro nell’interessante programma di “Mosaici d’Europa”, per il quale rinnovo i complimenti al Teatri Stabil Furlan capace di realizzare un progetto, diffuso felicemente nell’ambito del Goriziano, che ha valorizzato appieno il rapporto tra le quattro lingue parlate nel nostro territorio regionale: friulano, italiano, sloveno e tedesco”.