UDINE, CONVEGNO “RAI TAL FRIÛL”

da | Mar 12, 2024

UN FOCUS SULLA REALTÀ DEL SERVIZIO PUBBLICO PER I LADINI

L’esperienza dei programmi e dei telegiornali della RAI in lingua ladina come prospettiva per uno

sviluppo simile dell’offerta del sistema radiotelevisivo pubblico anche in lingua friulana: a Udine

giovedì 14 marzo si farà il punto sulla situazione delle due minoranze nel convegno “RAI tal Friûl –

Le prospettive per la tutela nel servizio pubblico radiotelevisivo” a Palazzo Mantica (via Manin 18)

alle ore 17.30. Organizzazione a cura di Società Filologica Friulana (SFF) e Assemblea della

comunità linguistica friulana (ACLiF).

Dopo i saluti introduttivi di Federico Vicario, presidente SFF, e di Daniele Sergon, presidente

ACLiF, si entrerà nel vivo dei lavori. Cristiano Degano, presidente dell’Ordine dei Giornalisti del

Friuli Venezia Giulia, tratterà il tema “RAI e minoranze linguistiche del Friuli Venezia Giulia: un

percorso che parte da lontano”. Mateo Taibon, giornalista ladino, racconterà i “Programmi e

informazione in lingua ladina: l’esperienza di RAI Ladinia”. Dopo il dibattito le conclusioni saranno

affidate a Mauro Bordin, presidente del Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia.

“Questo convegno – dichiara il presidente Vicario – nasce dalla volontà di confrontare la nostra

esperienza con quella di un’altra lingua minoritaria, molto vicina al friulano, che ha saputo

sviluppare una programmazione radiotelevisiva di rilievo non solo per gli aspetti della tutela

linguistica, ma anche per quanto riguarda i contenuti. Aspetto, quello contenutistico, di

fondamentale importanza perché permette una maggiore e migliore veicolazione della lingua

minoritaria. Mai come ora è matura un’autentica sensibilità nella popolazione e nelle istituzioni

verso il riconoscimento e la salvaguardia, in un’ottica pluralista, delle minoranze storico-linguistiche

regionali, che vanno tutelate anche attraverso l’informazione e la programmazione radiotelevisiva

erogata dal servizio pubblico”.

“RAI Ladinia – aggiunge il presidente Sergon -, che offre i suoi programmi a una platea di circa 30

mila persone che parlano attualmente il ladino tra le province di Bolzano, Trento e Belluno, è un

perfetto esempio di come anche a fronte di numeri ridotti sia un diritto per le minoranze avere una

programmazione di qualità e quantità nella propria lingua sui canali pubblici. Un esempio di

programmazione del quale speriamo possa usufruire presto anche l’area friulanofona con oltre 600

mila persone parlanti e 145 Comuni aderenti all’ACLiF tra le ex province di Udine, Pordenone,

Gorizia e la città metropolitana di Venezia”.

Il programma televisivo di RAI Ladinia, è di tipo generalista, con il telegiornale TraiL (trasmesso

sulle frequenze da RAI 3bis) e con documentari e programmi d’informazione focalizzati sulle

vallate ladine. Il programma radiofonico in lingua ladina è ancora più ampio rispetto a quello

televisivo: propone infatti due notiziari dal lunedì al sabato, la domenica una sola edizione, e

programmi di attualità tutti i giorni della settimana. Ci sono anche un sito web e una pagina

Facebook dedicata. Attualmente la programmazione è di 100 ore annuali mentre l’organico è

composto da 10 giornalisti (prossimamente saliranno a 11), 4 programmisti e vari collaboratori. La

sede centrale è a Bolzano.

Numeri a cui la programmazione in friulano in RAI dovrebbe arrivare anche secondo la politica

regionale: è infatti dello scorso 1° febbraio l’approvazione all’unanimità da parte del Consiglio

Regionale del Friuli Venezia Giulia della mozione sulle convenzioni tra Governo e Rai nel merito

della promozione delle trasmissioni radiotelevisive nelle lingue minoritarie, a partire dal friulano.

Mozione che i consigli comunali delle 145 realtà aderenti all’ACLiF in questi giorni stanno facendo

propria con un ordine del giorno.